Scoperta
rotta alternativa alla glinfatica per il CSF
DIANE RICHMOND
NOTE E
NOTIZIE - Anno XXII – 14 giugno 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La scorsa settimana ci siamo
occupati, a proposito della malattia di Alzheimer, di quel flusso che proviene da
vasi linfatici delle meningi che circondano i seni durali e accede all’encefalo
attraverso un sistema pararteriale, che giunge fin
nel profondo del parenchima cerebrale con vari ruoli fisiologici
prevalentemente legati alla clearance del fluido interstiziale, con
rimozione di proteine extracellulari, prodotti di scarto metabolico e fluidi in
eccesso. Questo sistema si pone in rapporto con la fisiologia del fluido cerebrospinale
(CSF) e interagisce con i processi dell’organismo che contribuiscono al mantenimento
della pressione colloido-osmotica, della pressione oncotica e della regolazione
omeostatica dei fluidi corporei; rilevante e intensamente studiato è il suo rapporto
col sistema immunitario. Riprendiamo le parole di Giovanni Rossi per introdurre
questo sistema: “Antoine Louveau e colleghi,
studiando i vasi linfatici del sistema nervoso centrale[1],
esattamente dieci anni fa giunsero all’identificazione di un sistema per la
rimozione di sostanze di scarto, che affianca col suo flusso quello linfatico
ma dipende dalle cellule della glia, tanto da indurre la neuroscienziata danese
Maiken Nedergaard a coniare
il nome di sistema glinfatico”.
Dunque, il sistema
glinfatico si può definire una via di clearance del cervello
glia-dipendente. Le principali evidenze finora emerse dalle osservazioni
sperimentali delineano una funzione in cui vasi linfatici durali assorbono CSF
e fluido interstiziale cerebrale attraverso il sistema glinfatico e
trasportano questo fluido fino ai linfonodi cervicali profondi. La rimozione di
scarti catabolici, il trasporto di molecole e la funzione immunitaria
costituiscono i ruoli principali accertati per questo sistema; ruoli peraltro
confermati dagli studi sulla sua patologia nei tumori cerebrali, nella malattia
di Alzheimer, nella malattia di Parkinson, nelle cerebropatie vascolari acute e
in altre malattie. Particolare rilievo funzionale e clinico è stato dimostrato
per il crosstalk tra sistema glinfatico e
sistema linfatico[2].
Sappiamo quanto sia
importante il flusso di CSF per convogliare le macromolecole derivate dal
cervello per la segnalazione e per consentire il drenaggio di questi composti
dal parenchima cerebrale: il mezzo più conosciuto e studiato per questa
funzione è rappresentato dalla “rotta glinfatica”, ma questa non permette il
movimento delle macromolecole di più grandi dimensioni. Benjamin A. Plog e colleghi coordinati da Antoine Drieu hanno studiato
nel topo il movimento delle macromolecole di maggiori dimensioni iniettate nel
CSF, giungendo a identificare una rotta alternativa.
(Plog B. A. et al, A route for
cerebrospinal fluid flow through leptomeningeal arterial-venous overlaps
enables macromolecules and fluid shunting. Nature Neuroscience – Epub
ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-01977-4, 2025).
La
provenienza degli autori è
la seguente: Brain Immunology and Glia (BIG) Center,
Washington University in St. Louis, St. Louis, MO (USA); Department of
Pathology and Immunology, School of Medicine, Washington University in St.
Louis, St. Louis, MO (USA); Department of Neurosurgery, School of Medicine,
Washington University in St. Louis, St. Louis, MO (USA); Immunology Graduate
Program, School of Medicine, Washington University in St. Louis, St. Louis, MO
(USA); Neuroscience Graduate Program, School of Medicine, Washington University
in St. Louis, St. Louis, MO (USA); Department of Neuroscience, School of
Medicine, Washington University in St. Louis, St. Louis, MO (USA); Department
of Neurology, School of Medicine, Washington University in St. Louis, St.
Louis, MO (USA); Knight Alzheimer Disease Research Center, School of Medicine,
Washington University in St. Louis, St. Louis, MO (USA).
Benjamin A. Plog e colleghi hanno indagato i movimenti di macromolecole
iniettate nelle cavità di CSF del topo, accertando un percorso alternativo
rispetto alla rotta glinfatica nota: le macromolecole potevano passare dagli
spazi periarteriosi agli spazi perivenosi e, in
particolare, il trasferimento si verificava presso i siti di sovrapposizione
tra gli spazi arteriovenosi perivascolari delle leptomeningi,
diffusamente presenti su tutta la superficie di pia meninge e aracnoide
cerebrali.
Lo studio classico mediante tracciatura fluorescente
ha permesso di evidenziare la rotta alternativa per la clearance delle
macromolecole di maggior calibro.
I ricercatori hanno dimostrato che i traccianti
fluorescenti iniettati nelle cavità replete di CSF possono raggiungere lo
spazio perivenoso passando attraverso queste
sovrapposizioni arterovenose di spazi perivascolari.
Questi spazi rimanevano funzionali in un modello
murino di amiloidosi e sono essenziali per la clearance dell’eccesso
volumetrico di CSF.
In conclusione, l’insieme dei risultati emersi dallo
studio, per il cui dettaglio si rinvia al testo integrale del lavoro originale,
indica che queste strutture anatomiche identificate da Plog e colleghi supportano la fisiologia cerebrale, consentendo il drenaggio
di macromolecole derivate dal cervello, lo shunt del fluido in eccesso e
il supporto alla sorveglianza immunitaria del CSF generato di fresco.
L’autrice della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Diane Richmond
BM&L-14 giugno 2025
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of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze,
Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come
organizzazione scientifica e culturale non-profit.
[1] In passato si credeva che le funzioni del sistema
linfatico nell’encefalo fossero svolte dal fluido cefalo-rachidiano, Louveau e colleghi misero a punto un nuovo metodo di studio
che consentì di evidenziare i linfatici nelle meningi del topo.
[2]
Marsel Khabibov, et al., Functional and
Clinical Relevance of the Crosstalk between the Glymphatic System and the
Lymphatic System. Current Neuropharmacology – Epub ahead of print doi: 10.2174/011570159X359861250224051857,
June 3, 2025.